"Vincenzo e io ci siamo conosciuti sui libri. E sui libri è cresciuta la nostra frequentazione, fino a diventare una salda e sincera amicizia.
Non c’è romanzo che io scriva che non venga letto da Vincenzo prima che lo consegni all’editore. È il mio editor e consulente privato. Mi dà forza e fiducia. Parliamo, discutiamo, fantastichiamo. È un privilegio per me."
"Quello che ho fatto con il romanzo di Vincenzo è un viaggio. Sono partito da una terra piena di luce e contraddizioni, bruciata dal sole e dalle lotte degli uomini comuni, protesa verso il futuro e la giustizia, affossata nel passato e nei soprusi. È così che ci fa iniziare il viaggio Vincenzo. Ci strattona tra sentimenti contrastanti. Ci mostra la Sicilia che lotta ferocemente con se stessa nell’immediato dopoguerra."
"È il viaggio di tanti italiani, all’apparenza. Ma questo è un viaggio che ha motivazioni diverse, più pressanti, che non lasciano spazio ai dubbi. È un viaggio senza ritorno. Un viaggio che solo i più forti possono sopportare."
"Sì, alla fine della lettura mi sono sentito bene.
Ed è quello che chiedo a un romanzo.
Grazie Vincenzo."